QUALI SONO I PRIMI SEGNALI DI UN DISTURBO SPECIFICI DI APPRENDIMENTO?

Quali sono le cause della Dislessia? 

Le cause esatte della Dislessia non sono ancora completamente chiare, ma
gli studi sul funzionamento delle differenti strutture anatomiche del cervello, mostrano delle specifiche differenze rispetto ai soggetti normolettori. Un fattore chiave del deficit di decodifica, evidenziato in molti studi, riguarda la capacità di discriminare i suoni che compongono le parole. Il disturbo, non è determinato da difficoltà di natura intellettiva, né da svogliatezza
o da mancanza dell’interesse verso l’apprendimento; con opportuni e specifiche strategie di apprendimento I dislessici possono apprendere con successo.

Quanto è diffusa la Dislessia ? 

Studi correnti suggeriscono che il 15-20% della popolazione incontra difficoltà di apprendimento della lettura. Di questi, l’ 85% è affetto da Dislessia. Il Disturbo colpisce persone di ogni livello socio-culturale. 
E’ una difficoltà di natura genetica: è molto probabile cioè che genitori dislessici abbiano figli dislessici.
Molti soggetti sono riconosciuti dislessici in età precoci; molti invece solamente da adulti. Anche soggetti intellettivamente brillanti possono essere dislessici.
I dislessici coltivano particolari doti o abilità in ambiti che non richiedono specifiche capacità linguistiche come nell’arte, nel disegno, nella tecnologia informatica, nell’elettronica, nella recitazione, in matematica, nella musica e nella fisica, nel commercio e spesso nello sport.


Quali sono le conseguenze della dislessia? 

Le conseguenze e l’impatto che il disturbo ha nella vita dei soggetti dislessici differisce da persona a persona; dipende spesso dalla severità delle difficoltà e dagli interventi riabilitativi intrapresi.
Molti dislessici non hanno evidenti difficoltà nelle prime fasi di acquisizione dell’abilità di lettura, ma queste possono manifestarsi solo in anni successivi, quando cioè le abilità di decodifica devono essere utilizzate per studiare o per comporre testi. 
I dislessici possono avere difficoltà anche espressive: nell’esprimersi correttamente o nel farsi comprendere quando parlano. Queste difficoltà possono determinare difficoltà scolastiche, difficoltà nell’ambiente di lavoro o nei rapporti interpersonali. Gli effetti della dislessia vanno quindi ben oltre gli anni di scuola e il successo scolastico. 
La Dislessia può determinare problemi rispetto alla percezione di se stessi e delle proprie capacità. I dislessici hanno difficoltà a mostrare le loro reali competenze e finiscono per sentirsi meno capaci di quanto non lo siano in realtà. Dopo aver sperimentato frustrazioni quotidiane, lo studente dislessico spesso interrompe il percorso scolastico.


Quali sono i segnali indicatori di una dislessia? 

Le difficoltà riguardano principalmente la capacità di acquisire la lingua scritta nel tempo attesi; il tipico errore commesso dai bambini dislessici è l’inversione di lettere sia nella lettura che nella scrittura. Non tutti i casi di dislessia però si manifestano così; altre difficoltà riguardano:
Acquisizione del linguaggio

 L’unico modo per confermare una sospetta Dislessia consiste nell’eseguire una valutazione diagnostica.


Perché è importante una valutazione diagnostica? 

Se si sospetta una dislessia, è importante effettuare una valutazione per capire meglio il problema. I risultati dei test utilizzati per la valutazione sono necessari per stabilire programmi di intervento specifici da attuare anche in ambito scolastico. La valutazione clinica è importante per stabilire importanti strategie educative, e inoltre per avere una baseline con cui confrontare i risultati dei trattamenti riabilitativi.

Chi è qualificato per fare la diagnosi di dislessia? 

I professionisti che possiedono esperienza in molte discipline che si occupano di sviluppo e di apprendimento sono i più qualificati per fare una diagnosi di dislessia. 
La valutazione clinica o può essere eseguita da un solo specialista oppure da una equipe di esperti. Sono necessarie conoscenze rispetto alla psicologia, all’apprendimento della lettura, del linguaggio, e di padagogia. Il somministratore deve avere una specifica formazione su come le persone apprendono la lettura, e deve anche essere in grado di stabilire quale intervento riabilitativo può risultare più utile a quel soggetto.