Quando ci si trova in una stanza affollata è più facile capire le parole del proprio interlocutore se si tratta di una
voce conosciuta.
Questo fenomeno può essere utile anche per migliore le capacità di linguaggio dei bambini. A suggerirlo è uno studio pubblicato sul Journal of Child Language da Susannah Levi, esperta della Steinhardt School of Culture, Education, and Human Development della New York University, che ha svelato che anche i ragazzi in età scolare riescono a processare e a capire meglio le parole quando vengono pronunciate da una voce conosciuta.
I test condotti da Levi hanno coinvolto 41 bambini tra i 7 e i 12 anni. Dopo aver valutato le loro capacità di linguaggio la ricercatrice ha analizzato se migliorassero ascoltando ripetere parole già note o parole nuove da voci familiari o da voci sconosciute.
“Non importava chi pronunciasse una parola sconosciuta, se una voce familiare o uno sconosciuto – spiega Levi – i bambini avevano la stessa probabilità di capire cosa stesse dicendo”.
Detto in altri termini, quando i bambini non conoscono una parola hanno la stessa difficoltà a capirla e a ripeterla sia se l'hanno sentita pronunciare da una voce nota sia se è stata pronunciata da uno sconosciuto.
Al contrario,ascoltare parole già note pronunciate da voci familiare aiuta i bambini a ripeterle meglio e a migliorare le loro capacità di linguaggio parlato. Come ha sottolineato Levi “gli adulti e i bambini possono processare molto bene il linguaggio in ambienti tranquilli o indossando delle cuffie.
Ma la maggior parte delle esperienze della vita, inclusa l'educazione in aula, trascorrono in ambienti che non sono silenziosi”.
I risultati di questa ricerca suggeriscono che per i bambini che vivono in ambienti con rumori di fondo potrebbe essere di grande aiuto avere a che fare con voci familiari come quelle di un insegnante.Centro Psicologico/Logopedico Accreditato Amamente Milano
Dott.ssa Anna La Guzza
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