Molto spesso durante la giornata un genitore vuole che i propri figli
facciano subito alcune cose: mettiti subito le scarpe, sali subito sul marciapiede,entra subito in casa,smettila subito di fare rumore.
Se i bambini non ubbidiscono il nostro livello di stress aumenta rapidamente. Se poi ci sentiamo sotto pressione perché siamo in ritardo, o ci sentiamo in imbarazzo perché siamo in pubblico o siamo preoccupati, il livello di stress aumenta ulteriormente. Infine le preoccupazioni per il lavoro o per altri aspetti della nostra vita non fanno che aggiungersi a questo stress.
Quando siamo calmi il nostro “cervello razionale” ci permette di ragionare in modo lucido. Riusciamo a riflettere sulle cose e ci comportiamo in modo costruttivo.
Quando,invece, ci sentiamo sotto pressione il nostro corpo e il nostro cervello reagiscono di conseguenza: i muscoli si irrigidiscono, il battito cardiaco aumenta e il cervello entra in stato di panico. Il nostro “cervello emotivo” prende il sopravvento, non riusciamo più a pensare in modo lucido e reagiamo in modo emotivo.
Quando proviamo un senso di panico, impotenza o disperazione possiamo facilmente reagire con esplosioni di rabbia, colpendo degli oggetti o urlando. Tendiamo a dire cose che in realtà non vorremmo dire e facciamo cose di cui poi ci pentiremo.
Queste sono reazioni del tutto normali, che i genitori conoscono bene. Tuttavia ogni volta che reagiamo in questo modo indeboliamo il rapporto con nostro figlio.E quanto più spesso reagiamo in questo modo, tanto più questo rapporto si indebolisce.
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