LA PLUSDOTAZIONE


QI TEST BAMBINI PLUSDOTATI

I BAMBINI PLUSDOTATI.

Inizia a scrivere o leggere prima dell'inizio della scuola?
Fa domande troppo impegnative per la sua età?

Molto probabilmente avete a che fare con un figlio genietto.
Certo, è un bambino come gli altri, ma ha una marcia in più a livello cognitivo e andrebbe stimolato e seguito intellettualmente nel modo che più si confà alle sue necessità.
Sarà questo uno dei temi affrontati durante la Fiera Didacta di Firenze, il più importante incontro sul mondo della scuola che per la prima volta approda in Italia, dal  27 al 29 settembre. Organizzato dal ministero dell'Istruzione, dell'università e della ricerca (Miur), da Indire e da Aget Italia, l'incontro avrà come obiettivo quello di "alfabetizzare" la platea su un argomento del quale si parla ancora troppo poco nel nostro Paese e nelle nostre scuole. 
Chi sono i bambini plusdotati?
Per potenziale cognitivo e quoziente di intelligenza, i bambini plusdotati sono degli 'outliers' - si discostano ampiamente dalla media che caratterizza la maggior parte dei loro coetanei. Parliamo del 3% della popolazione studentesca, una percentuale che ha il diritto di fare sentire il suo 'peso' all'interno del sistema scolastico. 
Se in altri Paesi, come Stati Uniti e molti dell'Europa, i bambini con una marcia in più sono facilmente identificati e opportunamente seguiti con piani didattici personalizzati e percorsi di approfondimento disegnati su misura per loro, l'Italia è ancora ferma alla prima fase, quella del riconoscimento. Gli insegnanti non sono formati per questo e tanto meno le scuole pronte per accoglierli. Nelle famiglie, poi, questo tema è ancora poco conosciuto.
"Gli insegnanti - spiega David Polezzi, psicologo e psicoterapeuta dell'associazione Mentecomportamento - sono le figure professionali che meglio possono svolgere questo compito: possono vedere i bambini in rapporto agli altri e accorgersi con più facilità di questa loro maggior capacità cognitiva. 
Perché spesso, invece, il genitore, non avendo modo di operare un confronto tangibile, potrebbe sottostimare il potenziale del bambino, credendo sia una caratteristica comune a tutti.
C'è poi un altro aspetto importante da considerare: paradossalmente, talvolta, la plusdotazione può essere erroneamente scambiata con disturbi del comportamento, come iperattività o deficit dell'attenzione". 
A che punto siamo.
Tirando le somme, per l'Italia la strada da percorrere per mettersi in linea con la realtà degli altri Paesi è ancora lunga: il primo obiettivo da perseguire è alfabetizzare la cittadinanza e i docenti per arrivare a plasmare un nuovo concetto di scuola, che metta al primo posto la possibilità per ciascun bambino di esprimere le proprie potenzialità.
 "Sono poche le scuole preparate ad accogliere un bambino plusdotato, con programmi didattici personalizzati - continua Fazi - molto spesso, infatti, quello che accade è che la scuola non è attrezzata, non ha personale formato e ha difficoltà ad includere questi bambini e a redigere per loro un pdp specifico. 

Il test QI
Sebbene secondo Joseph Renzulli, uno dei maggiori esperti di plusdotazione, il test per misurare il quoziente di intelligenza (QI) sia ormai obsoleto nella società odierna, al momento in Italia è lo strumento principale per effettuare lo screening di questi bambini: si è plusdotati se si ha un QI uguale o superiore a 130 (il 60% della popolazione mondiale possiede un QI che va da 85 a 115).
 "Per misurare il quoziente di intelligenza  - speiga Polezzi - nel mondo sono adottati 3-4 test: tra questi ci sono il Wisc-IV e il K-abc-2, i più comuni qui in Italia. In realtà i test di intelligenza sono "in gran parte" sovrapponibili, nel senso che la maggioranza delle misure che forniscono sono uguali, ma ognuno ha qualche particolarità. Inoltre, gli indici che forniscono sono il quozionente intellettivo totale, l'indice di comprensione verbale, quello di ragionamento visuo- percettivo, di memoria di lavoro e di velocità di elaborazione (questi per la Wisc-IV, oltre ad un'altra decina di indici) mentre il K-abc-2 fornisce il quoziente intellettivo totale e altri indici, come quello di elaborazione visiva, di intelligenza fluida, di intelligenza cristallizzata, di memoria di lavoro e di apprendimento. Se un normodotato impiega 2-3 incontri per terminarlo
Chi sono i bambini con una marcia in più
Per la prima volta in Italia si parlerà di piccoli studenti che hanno una marcia in più a livello cognitivo. 
E di come aiutarli a esprimerla al meglio
articolo di SARA PERO
Informazioni:

Centro Psicologico-Logopedico a Milano

Responsabile Dott.ssa Anna La Guzza

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http://www.repubblica.it/scuola/2017/09/26/news/in_classe_c_e_un_genietto_chi_sono_i_bambini_con_una_marcia_in_piu_-176575796/