LOGOPEDIA, BILINGUISMO E SCUOLA
Il bilinguismo aiuta o nuoce al bambino nello sviluppo linguistico?
Il bambino deve processare due lingue, il che’ dal punto di vista cognitivo e’
uno sforzo in piu’, ma d’altro canto vuol dire che ha una risorsa in piu’ per far fronte a problemi linguistici
(coniugazione, lessico…). E’ stato riscontrato in ricerche scientifiche, che i bambini con sviluppo linguistico tradivo bilingui fanno meno errori che bambini monolingui. Percio’ il bilinguismo (multilinguismo)e’ una risorsa in piu’.
Che tipo di disturbi del linguaggio si verificano piu’ spesso tra i bambini bilingui?
Prevalentemente sono tardivi nello sviluppo linguistico. Bisogna tener conto che il cervello deve elaborare piu’ informazioni, piu’ regole linguistiche, paralinguistiche e comunicative, anche a livello di cultura comunicativa.
Si tratta di diversi suoni, parole, sintassi (regole) e significati (semantica). In piu’ devono sviluppare le funzioni di traduzione, di “switching” tra lingue, far fronte al “mixing” etc.
Se un bambino bilingue o trilingue non parla, o parla male, spesso i genitori si preoccupano e/o si colpevolizzano. Si va da un estremo all’altro, da “Ecco vedi, 3 lingue sono troppe e ora il bambino e’ confuso”, a “ Non c’e’ nessun problema, si sistemera’ da se’ (anche se invece il bambino ha dei problemi e ha bisogno di supporto)”.
I genitori dovrebbero far veder il bambino ad uno/a specialista Bilingue
La valutazione deve essere fatta in ambedue le lingue.
Come si fa a sapere se e quando un bambino bilingue ha dei problemi del linguaggio e deve vedere uno specialista?
Se parliamo di bambini piccoli, bisogna in primis scontare eventuali disturbi per esempio quelli uditivi (sordita’) ed evolutivi. Se il bambino e’ sano, senza disturbi, allora lo osserviamo e valutiamo la comunicazione in ambedue le lingue in contesti diversi. Bisogna tener conto anche della comunicazione non verbale: contatto oculare, indicazione con l’indice, grado di reattivita’ negli atti comunicativi (quando i genitori chiedono, danno consegne etc.), inoltre l’iniziativa comunicativa del bambino. Se il bambino e’ reattivo, con iniziativa comunicativa, se indica, chiede, guarda, allora c’e’ meno possibilita’ di avere un bambino con disturbi evolutivi di linguaggio. Puo’ essere un parlatore tardivo, solo perche’ deve elaborare piu’ informazioni.
Se il bambino non comprende e produce poco e male in base all’eta’, se ha difficolta’ a sviluppare il linguaggio, si fa una valutazione sommaria (quante parole in ambedue le lingue, le frasi in ambedue le lingue – lunghezza e qualita’) etc. Se il bambino produce e capisce poco o male in ambedue le lingue (sommariamente), allora si che si tratta di ritardo di linguaggio.
Si deve fare comunque anche una valutazione della comunicazione in famiglia (turni comunicativi, complessita’ degli enunciati, tipo di comunicazione, uso delle lingue etc.). Il modo di interazione tra persone importanti quali mamma, papa’, fratelli… e’ molto importante. In fin dei conti si tratta dell’uso della lingua in un dato contesto interagendo con persone. Il feedback comunicativo (rispondo, do segni di approvazione…) e’ molto importante nella modulazione del linguaggio.
Ad ogni modo qualsiasi genitore che abbia qualche dubbio dovrebbe far vedere il bambino da uno specialista.
Centro Psicologico - Logopedico Accreditato Amamente.
Dott.ssa Anna La Guzza
Cell.3311842704
www.milanologopedista.it
www.centroamamente.it
Fonte: http://bilinguepergioco.com/2009/11/12/il-parere-dellesperto-quando-ricorrere-allintervento-di-uno-specialista/