Il ruolo della logopedia nella riabilitazione del bambino autistico.
Tra le tante incertezze che riguardano l’Autismo, l’evoluzione di migliaia di casi clinici ci dà oggi almeno una certezza: la prognosi favorevole è direttamente proporzionale alla precocità d’intervento.
Esistono ormai indicatori precisi che sostengono il team medico-riabilitativo nel porre una diagnosi precoce anche prima dei 2-3 anni di età del bambino. Malgrado ciò in Italia l’Autismo nei bambini viene ancora diagnosticato troppo tardi.
Proprio questa diagnosi tardiva induce ad una prognosi “sfavorevole”, mentre una diagnosi precoce, seguita da un’altrettanta tempestività terapeutica permetterebbero di bloccare o rallentare il processo di devastazione che si mette in atto a causa dell’involuzione autistica. Addirittura, nei migliori dei casi, l’intervento precoce permette ai bambini di perdere la diagnosi di Autismo dopo qualche anno di intervento. Nel caso contrario, si è visto quanto il tempo perso sia irrecuperabile: purtroppo i peggioramenti di un bambino autistico non riabilitato evolvono esponenzialmente di mese in mese.
Queste osservazioni generali portano ad una considerazione precisa: l’Autismo necessita di un intervento intensivo e precoce. Il naturale eco delle stesse osservazioni fa inoltre risuonare le seguenti domande:
“quali scelte riabilitative devono intraprendere i genitori di un bambino autistico?
E quale percorso riabilitativo deve seguire un bambino con diagnosi di sindrome autistica?”
Per far fronte ad una patologia così “globale” l’intervento riabilitativo deve lavorare a 360° gradi su tutte le aree di sviluppo.
Ricordandoci che il bambino autistico è prima di tutto un bambino che non comunica e che non può usare il linguaggio come mediatore per il comportamento e per lo sviluppo cognitivo, il canale linguistico-verbale deve essere sbloccato al più presto.
Centro Psicologico-Logopedico Accreditato Amamente
www.centroamamente.it
www.milanologopedista.it
www.psicologadeibambini.it
Autore: Liviana Jatta