GENITORIALITÀ: LA NASCITA DELLE RELAZIONI FAMILIARI
La nascita delle relazioni familiari.
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Quando un bambino viene concepito, la vita della famiglia si
modifica poiché i futuri genitori attraversano tre momenti significativi: attesa, nascita, relazione primaria.
Il momento dell'attesa che include sia gli stadi antecedenti al concepimento che la frase gestazionale, comporta per la coppia un sostanziale cambiamento degli equilibri relazionali.
È importante che ci sia una corretta preparazione alla genitoriale vita che alla crescita del feto corrisponde anche una crescita della coppia. La preparazione alla genitorialità include non solo la consapevolezza dei cambiamenti oggettivi determinati dalla nascita di un figlio, ma anche una nuova dimensione psicologica che vede la diade come una triade .
L'evento della nascita il molto forte dal punto di vista emotiva per la madre che per il padre. Il bambino venuto al mondo è già dotato di un apparato sufficiente per interagire con l'ambiente e creare la relazione primaria con la madre, colei che si prenderà cura di lui. Gli studi dimostrano che la coppia madre bambino, già dei due mesi di vista, è capace di strutturare un'interazione dai tratti prevedibili, nel senso che esisterebbe una capacità di stabilire schemi interattivi.
Questi processi di interazione costituiscono la base del successivo adattamento del bambino al mondo sociale. Dopo i due mesi di vita il bambino comincia a regolare le proprie interazioni non sulla base delle sole necessità biologiche. Verso le cinque mesi, grazie alla maturazione delle capacità di manipolazione e di coordinazione ho culo-manuale, il bambino comincia a utilizzare gli oggetti per stabilire relazioni. È un uso, quello degli oggetti, che il bambino perfezionerà nel tempo, solo dopo il nono mese, poiché solo allora sarà in grado di concentrare la propria attenzione sulla madre e sull'oggetto, compiendo atti intenzionale di ricerca di attenzione. In tal modo egli tenderà a richiamare l'attenzione della madre sugli oggetti, direziononandola verso un "argomento di conversazione "comune.
Dei 12 mesi ai due anni il bambino acquisisce la capacità di riconoscere la propria immagine allo specchio. A questo punto ci sono tutte le premesse per distinguere tra sé e dell'altro, ma per affinare ulteriormente le competenze di relazione è importante l'acquisizione del linguaggio, intorno al secondo anno. In questo modo, l'adulto e bambino possono condividere argomenti di comunicazione e strutturare interazioni complesse e funzionali . Dopo i due anni nel periodo cosiddetto "prescolare", e fino ai cinque, il bambino è pronto ad allargare i propri orizzonti relazionali. È in questo periodo che il bambino affina le proprie competenze motorie e si avvicina verso l'autonomia. Capacità di deambulazione eretta, acquisizione del controllo sfinterico, abilità motorie, concorrono a orientare questo processo. Il bambino, infatti, superando la naturale iniziale incertezza, comincia a comprendere che i genitori richiedono alcune conquiste e che le rinforzano se si manifestano nei modi e nei tempi giusti
Solo dopo aver conquistato questa autonomia egli sarà in grado anche di direzionarla verso la conquista del mondo, manifestando spirito di iniziativa e capacità di "pianificazione" del proprio operato.
Dai 18 mesi il bambino amplia anche le relazioni all'esterno della spera familiare propriamente detta. Egli quindi è in grado di stabilire relazioni significative anche con altri familiari e con i fratelli o compagni di gioco. Le emozioni sono espresse con maggiore intensità ;frequentemente i litigi sono l'occasione per manifestare rabbia e frustrazione, tanto forte da preoccupare il genitore o l'adulto di riferimento .
La relazione tra fratelli potrebbe costituire una sorta di fase preparatoria alla socialità con i coetanei, poiché consentirebbe di sperimentare diversi livelli di interazione, cooperazione, conflitto, confronto. Questo è anche il periodo in cui maggiore si presenta la pressione dei genitori sui meccanismi di controllo finire finalizzati all'acquisizione di regole di comportamento e di condotta. Il bambino oscilla tra autocontrollo e controllo esterno, nel tentativo di padroneggiare situazioni diverse e comprendere il senso delle regole. Importanti, in questo senso, sono le routine, ovvero le attività ricorrenti, soprattutto quelle domestiche che consentono al piccolo di abituarsi alla regolarità dello schema . .
Tra i 2-3 anni aumentano le relazioni con i coetanei, con i quali il bambino è capace di fare giochi di collaborazione che si possono evidenziare modelli relazionali improntati allo scambio e all'alternanza dei ruoli. Le relazioni con i coetanei sono specifiche perché si basano su una simmetria del potere, mentre quelle con gli adulti sono asimmetriche.
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karin Guccione
Psicologia dello sviluppo.