Il volto umano rappresenta uno stimolo polisensoriale per il bambino,
percepito attraverso la vista, l'udito e il tatto.
Durante i primi giorni di vita il bambino si concentra soprattutto sui contorni esterni, in particolare sul mento e sui capelli, mentre verso i due mesi è attratto dall'interno (occhi, naso e bocca).
A questa età e in grado di riconoscere e distinguere le espressioni facciali di sorpresa, felicità , tristezza collera, ma già a partire dal primo mese di vita sorride di fronte al volto umano o a una maschera che ne presenta le stesse proporzioni.
Da alcuni esperimenti risulta che lo sviluppo delle capacità percettive segua le leggi della forma in un ordine preciso: inizialmente il bambino organizza la percezione secondo la chiusura e solo in seguito secondo la legge del buona della buona forma.
Mentre e attratto prevalentemente dalla forma degli oggetti fino a tre anni, in seguito predilige il colore, anche se verso i sei anni torna ad essere particolarmente affascinato dalla forma.
Fonte: Psicologia Le nuove sintesi. Liberamente