MOBILITÀ E PSICOMOTRICITÀ NEI BAMBINI


La psicomotricità considera il movimento come un mezzo per armonizzare lo sviluppo della persona, e non un fine.

Vengono incoraggiate le abilità espressive di ciascuno e prese in considerazione le sue peculiari caratteristiche, a seconda della sua personalità, della tappa evolutiva che sta attraversando e considerando i limiti dovuti ad una eventuale patologia.
Nell'attività psicomotoria non è importante la prestazione sportiva o artistica: le proposte motorie sono veicoli di contenuti affettivi ed evolutivi.

I movimenti del corpo raccontano molto della persona, in un'ottica di comunicazione non verbale, e le rigidità muscolari, le contratture, la tonicità sono elementi che lo psicomotricista considera con attenzione nelle proposte di attività di gruppo e individuali  
Nella pratica psicomotoria le proposte relative al movimento implicano il corpo in:
• esercizi di motricità fine, che coinvolgono le dita delle mani nell'utilizzo di oggetti;
• esercizi di coordinazione oculo-manuale, ovverosia giochi con oggetti da lanciare e da ricevere, come ad esempio la palla;
• esercizi di coordinazione cinetica globale, che prendono in considerazione gli
spostamenti nello spazio e l'andatura con la quale si procede: gattonare, camminare, saltare e così via.  
Lo psicomotricista, durante la seduta, osserva i movimenti spontanei dei bambini e ne
incoraggia i movimenti intenzionali, risultato del controllo cosciente delle proprie azioni.
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